Le idee di Nicola Terranova e Giuseppe Deni non collimano e, quindi, fine del rapporto. Il tecnico di Mazara del Vallo nella prossima stagione di serie D non sarà alla guida dell’Akragas. Dopo meno di due anni, Terranova conclude l’esperienza ad Agrigento.
Secondo indiscrezioni, sarebbe imminente un suo passaggio alla Nissa di Eccellenza.
Nel comunicato di rito il club ringrazia l’allenatore per il lavoro svolto. Dal presidente Deni, come già nella conferenza di sabato, parole di elogio.
“Con mister Terranova abbiamo da sempre avuto un ottimo rapporto, e oggi ci salutiamo dicendo che questo sarà solo un arrivederci. Ci tengo a precisare che la risoluzione è stata consensuale durante un incontro tra le parti avvenuto in un clima di totale distensione e caratterizzato dalla solita reciproca stima, che rimane pertanto immutata.
Lo ringrazio pubblicamente per tutto il lavoro che ha fatto e gli faccio il mio più grande in bocca al lupo per il futuro. Sono già al lavoro per ingaggiare un nuovo allenatore per il difficile e impegnativo campionato di Serie D”.
“Resto a capo dell’Akragas. Il futuro nel prossimo campionato di serie D dipende dalla risposta che avremo dalla classe imprenditoriale e produttiva della provincia di Agrigento”.
Il patron Giuseppe Deni non cederà la quota di maggioranza della società. Sarà ancora lui al vertice dell’Akragas con obiettivi che ha definito in evoluzione. “Se, come spero, riusciremo a far comprendere i nostri propositi ambiziosi costruiremo una squadra per essere protagonisti già quest’anno, altrimenti optermo per una media classifica”.
Incontrando nella sala stampa dello stadio Esseneto gli operatori dell’informazione e un gruppo di tifosi, Deni è stato accompagnato dai dirigenti Callari e Bottone.
Tempi? Deni ha annunciato che l’Akragas sarà innanzitutto iscritta al campionato di serie D. Entro una decina di giorni sarà svelata la parte attinente il settore tecnico con direttore sportivo e allenatore. Riguardo il tecnico Nicola Terranova, Deni ha espresso parole di elogio specificando che il futuro del rapporto passa dalle intenzioni sia del club che dello stesso Terranova. Se collimeranno si proseguirà, altrimenti le strade si separeranno. Stesso discorso varrà per i calciatori. Sarà il tecnico della prossima stagione a stabilire chi può restare.
Non va trascurato che l’Akragas dovrà arricchire la nuova rosa di giovani e alcuni – ha affermato Deni – arriveranno dall’Imolese. A proposito, il club romagnolo sarà ceduto la prossima settimana e, quindi, Deni ha dichiarato che si concentrerà esclusivamente sull’Akragas con l’obiettivo di far crescere gradualmente il club.
Deni ha ringraziato anche l'ex direttore sportivo Ernesto Russello per il lavoro svolto. "Russello è un professionista ed ha scelto la Nissa perché gli è stato proposto un contratto più vantaggioso ed è giusto che abbia intrapreso la nuova esperienza. I rapporti restano ottimi". Così come ottimi i rapporti sono anche con Giancarlo Rosato che nei giorni scorsi ha annunciato di farsi da parte per motivi personali. Il patron biancazzurro confida di coinvolgerlo molto presto nuovamente con un ruolo operativo.
Deni è tornato ad auspicare la collaborazione del Comune di Agrigento per fare in modo che lo stadio Esseneto diventi una struttura efficiente ed in grado di consentire all’Akragas di poter pensare ad un ritorno in serie C.
Akragas, quale futuro societario? E’ una domanda ricorrente nell’ambiente biancazzurro. Il patron Giuseppe Deni negli ultimi giorni ha rassicurato i tifosi affermando che ci sono diverse trattative in corso e che non intende lasciare il club nelle mani di altri. Deni ha convocato la stampa per mercoledì 31 maggio alle ore 16 per fare il punto della situazione in vista del prossimo campionato di serie D.
Nel frattempo, però, l’Akragas perde un altro dirigente. L’avvocato Giancarlo Rosato ha lasciato l’incarico. Ecco le sue parole contenute in una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’Akragas. "Al temine di una stagione intensa culminata con la promozione in serie D, è giunto il momento delle riflessioni e delle valutazioni sul futuro. Mentre appare ancora da definire il nuovo assetto societario ed il progetto tecnico, per motivi strettamente personali, intendo rassegnare le dimissioni dalla carica di direttore generale e formalizzare il mio disimpegno dalla SSD Akragas. Ringrazio gli amici soci e tutti i collaboratori con i quali ho avuto l’onore di condividere l’impegno e le gioie di questa splendida stagione appena conclusa. Alla loro passione affido il proseguo dell’avventura sportiva auspicando i migliori successi per i colori bianco azzurri".
Nelle ultime ore pare ci sia stato un raffreddamento tra l'imprenditore La Rosa e l'Akragas. Mercoledì, forse, ne sapremo di più.
“Torniamo nel nostro fortino e avremo il nostro popolo pronto a spingerci”. Così coach Devis Cagnardi al termine di gara 2 persa ancora una volta a Cremona con la Vanoli. Il tecnico suona la carica e chiama a raccolta i tifosi. La Fortitudo Moncada Agrigento è sotto due a zero e in casa venerdì (inizio ore 20,30) cerca di allungare la serie e regalare il sorriso ai tifosi biancazzurri.
Nelle due gare la squadra agrigentina ha pagato a caro prezzo, quasi in fotocopia, l’evidente calo nella seconda parte dei match contro un’avversaria che – semmai ce ne fosse bisogno – ha dimostrato di avere una grandissima qualità tecnica, unita alla fisicità e profondità nel roster. Agrigento ha provato a dare filo da torcere ma ci è riuscita in parte, nonostante l’inserimento in squadra di Matteo Imbrò, ma chiaramente con poche ore di allenamento con i nuovi compagni non si poteva chiedere molto al giocatore.
La Fortitudo Moncada Agrigento – come ha detto lo stesso allenatore in conferenza stampa post gara 2 – vuol provare ad allungare la serie e fare bella figura al cospetto di una squadra che – va ricordato – ha programmato già in estate una stagione da protagonista con un budget per nulla paragonabile a quello della Fortitudo che, in ragione di ciò, ha già vinto il suo campionato raggiungendo i play off e dimostrando che anche ad Agrigento, nel profondo Sud, con una società seria, parsimoniosa e lungimirante si possono ottenere grandi risultati.
Ora l’obiettivo è far sentire il calore dei tifosi alla squadra e sostenerla in gara3 che si preannuncia vibrante.
E’ trascorso un mese dalla promozione in serie D e i tifosi dell’Akragas si chiedono quale futuro attende il club. A preoccuparli è l’incertezza dopo le dichiarazioni del patron Giuseppe Deni che ha parlato di difficoltà a proseguire da solo il progetto e che si è detto pronto eventualmente anche a cedere la mano in mancanza delle risorse economiche per sostenere il prossimo campionato, oltre alle carenze di natura strutturale legate allo stadio Esseneto, che ha bisogno di interventi di manutenzione. I tifosi sono disorientati anche perchè Deni in una recente conferenza stampa, qualche giorno dopo la promozione in D, aveva detto di essere in condizione col suo gruppo di costruire una squadra capace anche di lottare per le alte posizioni.
I tifosi organizzati chiedono chiarezza e in due comunicati, del gruppo “Facce toste ultras Akragas” e del “Fans Club Akragas”, si rivolgono all’attuale dirigenza. Li pubblichiamo integralmente.
FACCE TOSTE ULTRAS AKRAGAS: "Ci troviamo qui a scrivere questo comunicato perché oggi più che mai c’è bisogno di chiarezza! Il gruppo ultras Facce Toste è composto da persone che hanno vissuto attivamente gli anni bui della promozione, da soli e senza far mai mancare il proprio sostegno. Quando in città però si respira aria di festeggiamenti, come ciclicamente accade, l'Akragas diventa di tutti e chiunque sale sul carro dei vincitori, politica e pseudo tifosi. La festa questa volta però dura poco grazie alle parole contraddittorie del nostro presidente Deni a cui vogliamo esporre il nostro pensiero. Abbiamo sempre rispettato le scelte societarie, talvolta con molte riserve, forti delle numerose dichiarazioni di intenti da parte del Presidente Giuseppe Deni – supportate dal vice Carmelo Callari – in merito alle finalità e agli obiettivi dell'Akragas Calcio. Da uomini di parola, non avvezzi agli isterismi e alle opinioni che cambiano a seconda del risultato, abbiamo concesso tempo e pazienza a questa società.
Tuttavia, al di là dell’opinabile strategia di mercato fin qui adottata, di una programmazione non ancora iniziata, del budget ridotto rispetto alla scorsa stagione e soprattutto a seguito delle troppe voci che iniziano a girare per la città, invitiamo il presidente Deni e il vicepresidente Callari a fare chiarezza su strategie, obiettivi e ruoli societari, evitando dichiarazioni sterili e contraddittorie perché la nostra piazza ne è ormai satura. La sessione di mercato è ancora aperta e nulla è perduto. Pertanto, siamo certi che fin da subito, queste nostre parole fungeranno da monito al fine di svolgere una dignitosa serie D dopo i tanti sacrifici fatti da tutti che per noi Agrigentini rappresenta il minimo sindacale.
Ci teniamo anche a prendere le distanze da tutte le pagine social che parlano a nome della curva, noi il nostro pensiero siamo abituati a esporlo in maniera diversa!".
FANS CLUB AKRAGAS: Ad un mese dalla fine del campionato e dopo le dichiarazioni del presidente Deni che ha evidenziato delle criticità di natura finanziaria per allestire la squadra nel prossimo campionato di serie D e la conferma della retrocessione d’ufficio dell’Imolese, gli sportivi si interrogano e chiedono al maggiore azionista della società biancazzurra: a trenta giorni dal successo qual’ è la strategia immediata? Continuare e tenere la società e non dare alcuna sicurezza sul tipo di impegno economico che lo può riguardare o solo la speranza di iniziare e finire il prossimo campionato e che tipo di squadra verrà allestita? Ancora: passare la mano a condizioni ragionevoli o Il presidente Deni venderà l’Imolese o venderà l’Akragas o le venderà entrambe? Le tiene entrambe in serie D? A tutte queste domande bisogna dare delle risposte perché gli sportivi sono preoccupati dall’attuale immobilismo che può comportare la perdita di un patrimonio sportivo che appartiene alla Città! Inoltre non vogliono vedere vanificati i tanti sacrifici personali fatti in questi anni. Infine si chiedono ancora: l’appello lanciato da Deni sullo stadio Esseneto è caduto nel vuoto. L’impianto difficilmente sarà concesso alla società biancazzurra, anche se auspicano che il Comune faccia in tempi brevi tutte le opere necessarie per migliorarlo, quale posizione assumerà il maggiore possessore di quote societarie di fronte a tale paralisi burocratica?
La “bomba” questa volta la tira la società. Il nome di Matteo Imbrò infiamma i tifosi della Fortitudo Moncada. Sono bastati pochi minuti dall’ufficializzazione dell’acquisto del bravo play-guardia ex capitano della Virtus Bologna e Treviso per far esplodere tramite i social la gioia degli appassionati di basket agrigentini. E felici lo sono anche gli empedoclini che vedono tornare a casa il loro figlio.
Matteo Imbrò, 29 anni, è un nuovo giocatore della Fortitudo Agrigento. Trattativa conclusa dal direttore sportivo Cristian Mayer d’intesa col presidente Gabriele Moncada. Quello di Imbrò è un acquisto che fa “rumore” nell’ambiente cestistico nazionale e che innalza il tasso tecnico di un roster già altamente competitivo.
Imbrò ha appena concluso la regular season con la Givova Scafati in A1 e sarà subito a disposizione di coach Devis Cagnardi in vista dei play off. Si tratta di un giocatore di indubbia esperienza, talento e carisma.
Soddisfatto il ds agrigentino Mayer. “Siamo molto contenti di questo arrivo in corsa, siamo certi che le sue doti tecniche ed umane saranno di grande aiuto alla squadra”.
Un gran bel colpo ad effetto. La Fortitudo Moncada non è nuova a operazioni del genere. Lo scorso anno – ricorderete – l’inserimento di Lollo Ambrosin ed abbiamo visto tutti che ha dato una marcia in più alla squadra. Il comunicato ufficiale della società si è concluso dando il bentornato a casa a Matteo…”siamo sicuri che il pubblico della tua terra saprà scaldarti il cuore e darti la spinta giusta come fa ogni domenica con i nostri Giganti!”
Primo posto nel girone Bianco della fase a orologio e testa ora ai play off per la promozione in A1 che giocherà da 13esima nella griglia di partenza. La Fortitudo Moncada chiude questa parte di stagione nel migliore dei modi, battendo in casa anche Rimini.
E’ finita 77 – 69. Una gara combattuta, iniziata meglio dai romagnoli ma gli agrigentini – un po contratti - sono stati bravi a rintuzzare i colpi e ad accorciare il distacco. Il primo quarto è terminato con Rimini avanti di un punto, 17-18, grazie ai centri di Johnson (17 punti) e D’Almeida (16).
Dal secondo periodo la musica cambia. La Fortitudo entra pienamente in partita e suona la carica trascinata, in particolare, di punto di Lollo Ambrosin (20), Alessandro Grande (18), Marfo (14), Costi (13). La squadra di Devis Cagnardi prende in mano saldamente le redini del gioco. La difesa è solida e in attacco è efficace. Rimini incassa contropiedi micidiali e triple pesanti di Ambrosin.
Agrigento vola sul + 20. Rimini tenta la rimonta nel terzo quarto ma la Fortitudo Moncada è più determinata e mantiene la lucidità necessaria. Nell’ultimo quarto gli agrigentini perdono l’americano Francis per infortunio (distorsione alla caviglia) e Ambrosin per 5 falli, ma il match è in cassaforte. Agrigento conferma la propria forza in casa e festeggia. A fine gara Lorenzo Ambrosin dedica il successo all’indimenticato presidente Salvatore Moncada a un anno esatto dalla scomparsa.
La Fortitudo Moncada affronterà adesso la Vanoli Cremona. Gara 1 in Lombardia domenica prossima. Martedì 16 maggio gara 2. Poi la serie si sposterà ad Agrigento. Le due squadre si ritroveranno venerdì 19. Un gran bel risultato per una squadra che ad inizio di stagione gli addetti ai lavori davano tra le principali candidate alla retrocessione. Una bella risposta da parte di Agrigento, anche attraverso i tifosi sempre più numerosi. In molti stanno raccogliendo l'appello della società rinnovando le tessere di abbonamento per la prossima stagione. In città c’è sempre più voglia di Fortitudo e di basket ad alto livello.
La grande passione per l’Akragas e per i colori biancazzurri, il desiderio di stare sempre più vicino alla società si traduce nel primo “Fans Club”. E’ nato ufficialmente da un’idea di un gruppo di tifosi, una ventina di appassionati sostenitori che la domenica si ritrovano in tribuna coperta e da lì non mancano anche di far sentire il loro incitamento alla squadra e che la seguono anche nelle trasferte.
Adesso decidono di organizzarsi e strutturarsi come ci spiega uno dei principali promotori, Enzo Nocera.
Perché questa idea?
“Nasce innanzitutto dal grande amore per l'Akragas. Una passione direi viscerale che ci accomuna. Vogliamo svolgere una serie di attività e di iniziative volte a promuovere la cultura sportiva e i valori morali positivi del tifo sano e dello sport”.
Il Fans Cub sarà aperto a tutti?
“Al momento abbiamo una ventina di adesioni ma altri si uniranno. Sarà possibile iscriversi fino al 31 maggio con la possibilità di accedere ad un pacchetto di vantaggi come le trasferte organizzate, t-shirt e felpe personalizzate, una sciarpa e tante altre iniziative che il club proporrà a tutti gli iscritti. Il costo della tessera annuale è stato fissato in venti euro. Dal mese di settembre e fino al mese di maggio tutti gli associati contribuiranno all’attività del “fans club Akragas” con un contributo mensile di dieci euro. Il “fans club Akragas” è a numero chiuso e le iscrizioni termineranno, come detto, il prossimo 31 maggio”.
L’Akragas rappresenta sempre più un punto di riferimento in città e non solo. Avvertite questo ritrovato interesse?
“Si, è una certezza. Abbiamo visto tutti la grande passione, specie nella parte conclusiva della stagione. Quasi nove mila spettatori in due partite allo stadio Esseneto è un ottimo riscontro. L’Akragas da sempre costituisce un richiamo e ci auguriamo che la promozione in serie D possa ulteriormente cementare la fidelizzazione tra pubblico e squadra. L’Akragas ha bisogno dei tifosi e, viceversa, il pubblico ha bisogno della propria squadra. Abbiamo visto allo stadio anche tante donne e bambini, tante famiglie: questo è lo spirito che ci piace e quello a cui ci auguriamo di poter contribuire, nel nostro piccolo, con le iniziative che abbiamo in cantiere e che proporremo anche alla società. Riteniamo che insieme si possano fare belle cose. Adesso aspettiamo la riorganizzazione societaria in vista del prossimo campionato di serie D. Siamo fiduciosi che si concretizzerà in tempi brevi in modo da programmare la nuova stagione. Vogliamo gustarci il salto di categoria con entusiasmo”.