“Abbiamo incontrato una delle squadre più forti del girone, quella che secondo me insieme al Siracusa si contenderà la promozione in C. Abbiamo fatto un gran primo tempo, segnato un bel gol, nel secondo abbiamo tenuto botta fin quando ci siamo riusciti. Poi i cambi hanno fatto la differenza ed il pareggio è il risultato giusto”.
Il direttore sportivo dell’Akragas Giuseppe Cammarata commenta così il pari casalingo con la capolista Scafatese e pronuncia parole al miele per la squadra.
“Desidero fare i complimenti ai nostri splendidi ragazzi. Chiedo ai tifosi ed anche a voi giornalisti non una mano d’aiuto ma lo sforzo di comprendere che abbiamo una squadra composta prevalentemente da giovani. Questi ragazzi non sono capaci di far fuori gli allenatori, non ce l’hanno nel dna. Tolti Garufo e Fregapane, il più grande dei calciatori ha 26 anni. Questa è una squadra che va incoraggiata e sostenuta da parte di tutti per uscire da questa classifica deficitaria. Con la Scafatese abbiamo dimostrato di non essere da meno. Era importante muovere la classifica contro la prima della classe. Possiamo solo migliorare. Stando uniti sarà tutto più semplice”.
Un’impresa sfiorata e svanita a poco più di dieci minuti dal termine. L’Akragas ferma sul pari l’imbattuta capolista Scafatese. La sfida dell’Esseneto termina uno a uno non senza rammarico in casa biancazzurra per aver accarezzato un successo che avrebbe consentito di dare una bella spallata all’ultima posizione in classifica e rilanciato le ambizioni del club agrigentino.
Tuttavia, un punto conquistato con i campani non è da buttare. Alla vigilia in pochi ci avrebbero scommesso. Eppure la squadra dell’allenatore Lillo Bonfatto, tornato in panchina dopo le dimissioni di Pino Rigoli, ha dato prova di carattere e determinazione. Per un tempo si è vista una squadra brillante, capace di costruire azioni ben manovrate. Il gol dell’Akragas messo a segno ancora da Palazzolo dopo 20 minuti. I biancazzurri hanno avuto l’opportunità di raddoppiare con l’attaccante Leveh. La Scafatese si è fatta viva dalle parti di Dregan in una sola occasione con Lancioni. Ospiti ben controllati dall’Akragas e neutralizzati nei punti di forza.
Nel secondo tempo, però, la Scafatese cambia pelle e i cambi fanno la differenza. L’Akragas è meno propositiva e subisce l’iniziativa dei campani che riescono ad agguantare il pari con uno dei nuovi entrati, Sowe, al 33esimo. Sul finire i padroni di casa hanno avuto la palla della vittoria ma sfortuna e imprecisione non hanno strizzato l’occhio.
Finisce uno a uno con gli applausi del pubblico dell’Esseneto. La prestazione dell’Akragas incoraggia per il proseguo della stagione.
In sala stampa il tecnico dell’Akragas Lillo Bonfatto ha ringraziato la squadra per la prestazione di grande determinazione contro una delle migliori formazioni del girone, seppur non sia stata una settimana facile a causa anche di infortuni e indisposizioni di alcuni calciatori.
“Peccato non aver vinto la partita. C’è il rammarico di non aver realizzato il secondo gol che in qualche ripartenza abbiamo avuto la possibilità di mettere a segno. Non ricordo parate del nostro portiere. Ci prendiamo un punto con la consapevolezza che abbiamo una squadra di qualità che ha bisogno di vincere per giocare con più tranquillità. Andiamo avanti con fiducia. La società è vigile sul mercato. Ora o a dicembre vedremo di sistemare qualcosina”.
L’Akragas riparte ed è pronta ad affrontare domani all’Esseneto l’imbattuta capolista Scafatese. Il tecnico Lillo Bonfatto, richiamato in panchina per sostituire il dimissionario Pino Rigoli, parla al termine della sessione di rifinitura.
“Ho accettato di tornare perché credo in questo progetto. La società mi ha rassicurato su determinate cose e sono tornato anche perché questo è un gruppo sano, unito, che come me ha tanta voglia di rivalsa. Adesso il tempo delle chiacchiere è finito e dobbiamo raccogliere i frutti dando il massimo per questa maglia. Ho trovato una squadra motivata.
Sappiamo dell’importanza del match. Affrontiamo un’avversaria forte e ci vorrà la massima attenzione. Vogliamo regalarci qualcosa di bello dopo diversi episodi negativi. E’ il momento di invertire la rotta in chiave positiva. Dobbiamo giocare con ritmo e aggressività. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo ragionare da prima della classe quando abbiamo la palla imponendo il nostro gioco e quando non abbiamo il possesso ragionare da ultimi in classifica quali siamo oggi con grinta e determinazione”.
Lillo Bonfatto si rivolge poi ai tifosi.
“Con loro siamo in debito e dobbiamo cercare di portarli dalla nostra parte. Purtroppo finora non abbiamo ottenuto ciò che a tratti meritavamo ma ancora c’è tempo. Credo in questo gruppo e dobbiamo essere bravi a individuare, ora o a dicembre, ciò che sul mercato oggi numericamente ci manca. Coi ragazzi siamo contenti di affrontare adesso questa partita”.
Alla vigilia di Akragas – Scafatese il messaggio agli appassionati anche dell’amministratore delegato Graziano Strano.
“La partita di domani è fondamentale e sarà importante avere accanto la città. Meritiamo considerazione e rispetto perché dopotutto se Agrigento ha una squadra in serie D è merito di questo gruppo dirigenziale. Siamo 70 persone che lavoriamo tutto il giorno per portare avanti l’Akragas. Chiediamo scusa per l’inizio di campionato infelice ma siamo pronti a riscattarci. Ma per fare questo abbiamo bisogno della passione dei tifosi”.
Per il dopo Rigoli l’Akragas sceglie nuovamente Lillo Bonfatto. Il club torna sull’allenatore con cui aveva avviato il progetto tecnico della stagione.
La società spera in questo modo di riportare serenità all’interno del gruppo squadra che ieri nell’incontro con il tecnico Rigoli aveva esternato le proprie divergenze tecniche. Dopo il faccia a faccia Rigoli aveva comunicato le dimissioni.
Nel giro di poche ore la società biancazzurra risolve la crisi tecnica ripartendo da Bonfatto. Domenica prossima il nuovo esordio sulla panchina dell’Akragas in occasione della difficile gara interna contro la capolista Scafatese.
In mattinata video conferenza del patron Giuseppe Deni e del presidente Carmelo Callari nel quale hanno innanzitutto espresso l’amarezza per le polemiche sollevate tramite social da alcuni tifosi che hanno contestato l’operato della dirigenza. Deni ha rimarcato i grossi sacrifici economici sostenuti nella quasi totalità dal suo gruppo per portare avanti il progetto calcistico ad Agrigento in mancanza di sponsors.
“A differenza di altre città abbiamo appena 15 sponsor e gli incassi sono a dir poco ridicoli. Finora stiamo andando avanti con i nostri sacrifici personali, mettendo mani a volte al portafogli, dando la possibilità alla città di Agrigento di avere una compagine in grado di disputare la serie D e che gode di una certa dignità. Stiamo cercando di ampliare la base societarie per puntare al salto di categoria, cosa che oggi non è possibile con le attuali risorse economiche”.
Deni si è poi soffermato sull’aspetto tecnico e sulla situazione che ha determinato le dimissioni di Pino Rigoli.
“Riteniamo di aver allestito un organico che può fare bene in serie D e questo lo confermo ancora oggi. Nei giorni scorsi avevamo sentito le lamentele di quasi tutta la squadra in dissenso con le scelte tecnico-tattiche di mister Pino Rigoli. I giocatori si sentivano penalizzati dal modulo difensivo del tecnico. Le loro caratteristiche più offensive mal si conciliavano con il modulo che voleva adottare l’allenatore. Abbiamo provato a fare da pacieri tra squadra e tecnico e abbiamo organizzato una riunione proprio per chiarire ogni cosa. Quasi tutti i giocatori hanno manifestato il malumore e il mister ha ritenuto opportuno presentare le dimissioni. Desidero precisare che si è arrivati a questo punto non per demeriti della società ma perché squadra e tecnico non sono giunti ad una sintesi positiva. Abbiamo preso atto e ringraziato il mister Rigoli a cui confermo il mio rispetto come uomo e come professionista. La società non è mancata in nulla e non va criticata. Vanno criticati coloro che non valorizzano i sacrifici, i soldi e l’impegno di questo gruppo che porta avanti il calcio ad Agrigento. Chi oggi ci definisce dilettanti la domenica non paga neppure il biglietto. Il ds Cammarata? Non è un mio socio ma un dipendente dell’Akragas. E’ chiaro che Cammarata opera sul mercato sulla base del budget che gli mettiamo a disposizione. Non possiamo permetterci una punta da 100mila euro. La colpa non è quindi di Cammarata bensì di una città assente e inesistente. Leveh è per me uno dei migliori attaccanti del campionato. Credetemi, sono stanco e amareggiato. Se dovessi staccare la spina voglio vedere chi porterebbe avanti l’Akragas. Anzi, lancio una sfida. Regalo l’Akragas a chi si assume l’impegno economico di questa stagione. Spero solo che l’amore che nutro per questi colori sia superiore allo sdegno che mi stanno causando i leoni da tastiera che pensano solo a criticare”.
Il presidente Carmelo Callari ha rimarcato le parole di sfogo di Giuseppe Deni ed ha auspicato un ritorno alla serenità dell’ambiente. “Oggi veniamo criticati ma sono certo che ci tireremo fuori da questa situazione. Sono sicuro che la squadra darà le soddisfazioni che ci aspettiamo. Adesso ci vuole tranquillità e ci aspettiamo per domenica una grande prestazione dei ragazzi per dare una risposta alla società e ai tifosi. Noi ci siamo e faremo il massimo per centrare il nostro obiettivo”.
“Divergenze tecniche con la squadra”. Questo il motivo delle dimissioni di Pino Rigoli da allenatore dell’Akragas. Lo scrive il club nel comunicato nel quale, come da rito, ringrazia il tecnico per il lavoro svolto.
La decisione di Rigoli dopo una riunione con la squadra. Faccia a faccia che evidentemente non ha unito le parti, non è servito a trovare un punto in comune. Squadra e allenatore divisi. Da qui la decisione di Rigoli di farsi da parte. Dimissioni che la società non ha respinto. Rottura, quindi, del rapporto di collaborazione.
Le dimissioni dell’esperto allenatore arrivano dopo appena due settimane di lavoro nel quale aveva ottenuto una vittoria sulla Sancataldese ed una sconfitta immeritata in trasferta con l’Igea Virtus.
Sui social la grande delusione dei tifosi biancazzurri che avevano tanto gioito per l’arrivo di Rigoli sulla panchina dell’Akragas e ora, contestando l'operato della società, si dicono preoccupati per il proseguo della stagione. C'è chi accusa la dirigenza di non aver salvaguardato Rigoli e di non aver impedito ai giocatori di "licenziare" di fatto il tecnico.
Cosa succede adesso? Potrebbe essere richiamato Lillo Bonfatto, anche se nella dichiarazione post esonero aveva parlato, tra l’altro, “di richieste tecniche non esaudite dal club”. Si attendono sviluppi.
Una cosa è certa, ora la squadra si carica di maggiore responsabilità. Vietato sbagliare. L’Akragas è ultima in classifica. E domenica prossima all’Esseneto arriva la capolista Scafatese. E' un momento estremamente delicato che se non affrontato adeguatamente potrebbe costare caro.
Disco rosso per l’Akragas a Barcellona Pozzo di Gotto. Per i ragazzi di Pino Rigoli arriva la sconfitta seppur di misura. Decisivo il calcio di rigore dopo 7 minuti della ripresa trasformato da Aperi.
La partita con l'Igea Virtus è stata nel complesso equilibrata. Primo tempo avaro di emozioni. Nella ripresa l’Akragas ha avuto la possibilità di pareggiare con Meola, Grillo e Rechichi a tu per tu col portiere Belmonte.
A fine gara le parole del tecnico Pino Rigoli.
“L’episodio ha deciso la partita e rotto l’equilibrio. Ma chi vince ha ragione. Sapevamo di non aver risolto i nostri problemi e oggi desideravamo dare continuità al nostro cammino ma purtroppo è arrivata la sconfitta.
Sotto l’aspetto dell’atteggiamento abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla partita precedente con la Sancataldese. Il rigore concesso all’Igea Virtus? Molto molto dubbio. Non ero lontano dalla posizione e mi è sembrato uno spalla a spalla ed anche il calciatore Calafiore mi ha detto che non era rigore. Evidentemente per l’arbitro lo era. Andrò a rivederlo e magari cambierò idea.
Dobbiamo rivedere alcune situazioni che avevamo preparato in settimana. Dobbiamo cercare di riprenderci perché domani ci aspetta una partita in casa importante con la Scafatese. Abbiamo una classifica deficitaria e dobbiamo rimetterci in linea con il nostro obiettivo che è la salvezza”.
Questo risultato non ci deve fare pensare che abbiamo risolto i problemi. Chiaramente in una settimana non ho la bacchetta magica. Posso però dire di aver trovato un gruppo di ragazzi disponibili e seri professionisti…”.
Pino Rigoli esordisce così in sala stampa dopo la vittoria interna con la Sancataldese che ha consentito alla sua Akragas di conquistare i primi tre punti in campionato.
“Sicuramente c’è tanto da fare. Sono contento del risultato, che alimenta l’autostima e muove la classifica, ma non della prestazione. Abbiamo una squadra molto tecnica, specie a centrocampo e negli attaccanti esterni, e non possiamo sbagliare così tanti passaggi. Errori da attribuire principalmente alla tensione. Lavoreremo anche su questo aspetto e mi confronterò con la società per fare il punto della situazione assolutamente per il bene dell’Akragas. Tutti, e rimarco tutti, dobbiamo fare il bene dell’Akragas e remare dalla stessa parte. Solo così possiamo ottenere i risultati sperati. Vietato dividersi o fare polemiche sterili improduttive. Abbiamo bisogno del contributo, a vario titolo, di tutti ”.
Alla domanda se l’Akragas ha vinto meritatamente Rigoli ha risposto così.
“Direi di si perché su quel tiro nei minuti di recupero della Sancataldese il nostro portiere ha fatto una grande parata. La partita è stata combattuta e noi siamo stati bravi a vincerla. I ragazzi hanno dato l’anima per ottenerla. Se la Sancataldese avesse fatto gol non avrebbe però rubato nulla. Desidero rivolgere un plauso alla mia squadra perché in questa prima settimana di lavoro sono stati molto coesi e mi hanno dato ampia disponibilità. Andiamo avanti con la consapevolezza che c’è tanto da fare.
La sofferenza non è mancata ma l’Akragas è riuscita a conquistare la prima vittoria in campionato. All’Esseneto superata di misura la Sancataldese, grazie ad un gol siglato nel primo tempo, nella domenica del ritorno in panchina dell’applaudito tecnico Pino Rigoli.
Una vittoria figlia della volontà e dell’abnegazione di un gruppo che ha voluto fortemente cancellare lo zero in classifica e ci è riuscita pur non brillando. Dopo 19 minuti l’Akragas è riuscita a sbloccarla con Palazzolo su palla inattiva. La Sancataldese, che nei primi minuti ha perso per infortunio Sidibi, ha provato a reagire con le conclusioni insidiose di Montaperto e Santonocito. I ragazzi di Rigoli sfiorano il raddoppio con Grillo ma il portiere Dolenti è stato bravo a neutralizzare.
Seconda parte di gara avara di occasioni anche se la Sancataldese, nonostante in inferiorità numerica per l’espulsione del capitano Tedesco, non si disunisce ed anzi esercita una maggiore pressione che mette in difficoltà l’Akragas. I verdeamaranto dell’ex Orazio Pidatella nei minuti conclusivi sfiorano il pari ma la bravura del portiere Dregan ed un pizzico di fortuna hanno consentito all’Akragas di portare a casa il primo successo. I primi tre punti consentono di togliere l’incomodo zero dalla classifica e fanno morale per il proseguo della stagione.
A fine gara significativo l’abbraccio tra i giocatori biancazzurri. Applausi anche per il tecnico Pino Rigoli sotto la curva Sud. Per lui, dunque, buona la prima. La squadra è stata meno appariscente delle prestazioni precedenti (escluso Favara) ma più accorta, solida e concreta anche se ha sbagliato molti passaggi. Pino Rigoli dovrà lavorare molto ma a lui le sfide piacciono. Chi ben comincia è a metà dell’opera.