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Akragas, i tifosi si interrogano sul futuro

Scritto da  Mag 16, 2023

E’ trascorso un mese dalla promozione in serie D e i tifosi dell’Akragas si chiedono quale futuro attende il club. A preoccuparli è l’incertezza dopo le dichiarazioni del patron Giuseppe Deni che ha parlato di difficoltà a proseguire da solo il progetto e che si è detto pronto eventualmente anche a cedere la mano in mancanza delle risorse economiche per sostenere il prossimo campionato, oltre alle carenze di natura strutturale legate allo stadio Esseneto, che ha bisogno di interventi di manutenzione. I tifosi sono disorientati anche perchè Deni in una recente conferenza stampa, qualche giorno dopo la promozione in D, aveva detto di essere in condizione col suo gruppo di costruire una squadra capace anche di lottare per le alte posizioni.    

I tifosi organizzati chiedono chiarezza e in due comunicati, del gruppo “Facce toste ultras Akragas” e del “Fans Club Akragas”, si rivolgono all’attuale dirigenza. Li pubblichiamo integralmente.

 

FACCE TOSTE ULTRAS AKRAGAS: "Ci troviamo qui a scrivere questo comunicato perché oggi più che mai c’è bisogno di chiarezza! Il gruppo ultras Facce Toste  è composto da persone che hanno vissuto attivamente gli anni bui della promozione, da soli e senza far mai mancare il proprio sostegno. Quando in città però si respira aria di festeggiamenti, come ciclicamente accade, l'Akragas diventa di tutti e chiunque sale sul carro dei vincitori, politica e pseudo tifosi. La festa questa volta però dura poco grazie alle parole contraddittorie del nostro presidente Deni a cui vogliamo esporre il nostro pensiero. Abbiamo sempre rispettato le scelte societarie, talvolta con molte riserve, forti delle numerose dichiarazioni di intenti da parte del Presidente Giuseppe Deni  – supportate dal vice Carmelo Callari – in merito alle finalità e agli obiettivi dell'Akragas Calcio. Da uomini di parola, non avvezzi agli isterismi e alle opinioni che cambiano a seconda del risultato, abbiamo concesso tempo e pazienza a questa società. 

Tuttavia, al di là dell’opinabile strategia di mercato fin qui adottata, di una programmazione non ancora iniziata, del budget ridotto rispetto alla scorsa stagione e soprattutto a seguito delle troppe voci che iniziano a girare per la città, invitiamo il presidente Deni  e il vicepresidente Callari a fare chiarezza su strategie, obiettivi e ruoli societari, evitando dichiarazioni sterili e contraddittorie perché la nostra piazza ne è ormai satura. La sessione di mercato è ancora aperta e nulla è perduto. Pertanto, siamo certi che fin da subito, queste nostre parole fungeranno da monito al fine di svolgere una dignitosa serie D dopo i tanti sacrifici fatti da tutti che per noi Agrigentini rappresenta il minimo sindacale. 

Ci teniamo anche a prendere le distanze da tutte le pagine social che parlano a nome della curva, noi il nostro pensiero siamo abituati a esporlo in maniera diversa!".

 

FANS CLUB AKRAGAS: Ad un mese dalla fine del campionato e dopo le dichiarazioni del presidente Deni che ha evidenziato delle criticità di natura finanziaria per allestire la squadra nel prossimo campionato di serie D e la conferma della retrocessione d’ufficio dell’Imolese, gli sportivi si interrogano e chiedono al maggiore azionista della società biancazzurra: a trenta giorni dal successo qual’ è la strategia immediata? Continuare e tenere la società e non dare alcuna sicurezza sul tipo di impegno economico che lo può riguardare o solo la speranza di iniziare e finire il prossimo campionato e che tipo di squadra verrà allestita? Ancora: passare la mano a condizioni ragionevoli o Il presidente Deni venderà l’Imolese o venderà l’Akragas o le venderà entrambe? Le tiene entrambe in serie D? A tutte queste domande bisogna dare delle risposte perché gli sportivi sono preoccupati dall’attuale immobilismo che può comportare la perdita di un patrimonio sportivo che appartiene alla Città! Inoltre non vogliono vedere vanificati i tanti sacrifici personali fatti in questi anni. Infine si chiedono ancora: l’appello lanciato da Deni sullo stadio Esseneto è caduto nel vuoto. L’impianto difficilmente sarà concesso alla società biancazzurra, anche se auspicano che il Comune faccia in tempi brevi tutte le opere necessarie per migliorarlo, quale posizione assumerà il maggiore possessore di quote societarie di fronte a tale paralisi burocratica?

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