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Salvatore Moncada, presidente della Fortitudo Agrigento Salvatore Moncada, presidente della Fortitudo Agrigento

SOS Fortitudo Moncada Agrigento, forse niente A2.

Scritto da  Mag 17, 2020

La Fortitudo Moncada Agrigento potrebbe, a malincuore, rinunciare al prossimo campionato di serie A2.  A lanciare l’allarme è il numero uno del club biancazzurro. Come molte società sportive, anche la Fortitudo si trova a fare i conti con la crisi provocata dalla pandemia da coronavirus. Il presidente Moncada è ad un bivio e in una lettera ha messo su carta numeri e considerazioni.  

 

“Oggi mi trovo in un limbo in cui non si può efficientare i costi, perché meno di 900.000 non si può, in questo siamo stati bravissimi. Nessuno nel nostro campionato spende così poco, abbiamo raggiunto nonostante questo efficientamento il miglior risultato nel campionato, non posso ambire a più nonostante lo vorrei perché non avremmo le risorse e gli sponsor, se dovessimo ottenere un risultato migliore.

Per cui tutte queste considerazioni mi hanno portato a decidere di iscrivere la squadra nel prossimo campionato in una serie minore, compatibile alle risorse che il territorio riesce a generare. Io contribuirò sempre con una  grande sponsorizzazione, 250.000 di euro e mi dimetterò, resterò come presidente onorario della società, ed a rappresentarmi ci sarà uno dei miei figli, che amano tanto questo sport.

La squadra è un bene della città se qualcuno ritiene che la città ha risorse da potere dedicare, per mantenere la squadra in serie A2, la società non ha problemi da qui al 15 giugno ad accogliere finanziatori o sponsor, in caso contrario la via è già stata disegnata”.

 

Ripartire da una categoria inferiore potrebbe essere, al momento, la soluzione prospettata da Moncada per contenere i costi. Ma è anche vero che perdere la A2 sarebbe un vero peccato. Innanzitutto per la città, per gli appassionati di basket, per il movimento giovanile in grande crescita. E perdere la Fortitudo Moncada Agrigento dalla seconda serie nazionale sarebbe un grave colpo anche per la stessa Federazione italiana pallacanestro che perderebbe un club di grande affidabilità e solidità sotto tutti i punti di vista. La Fortitudo Moncada negli anni, con i fatti, è riuscita a conquistare la fiducia di chi gravita attorno al mondo del basket dimostrando grandissima serietà. Ora è il momento che anche gli organi federali tendano le mani ai club. E chissà che, in extremis, si possa scongiurare il ridimensionamento, o addirittura la scomparsa, di tante società.  

 

La lettera integrale di Salvatore Moncada, presidente della Fortitudo Agrigento.

 

“La mia vita, è stata sicuramente sempre rivolta a volere dimostrare che nel nostro territorio si potesse fare, nel lavoro e nello sport, ciò che in altri posti era normale fare, una impresa innovativa, una squadra di successo, e non per sola visibilità personale, ma per l’orgoglio di dire ce l’ho fatta qui.



Credetemi non poche volte per farlo ho messo a rischio tutto, per farlo in un posto periferico al mondo, per gli ostacoli di molta gente che non voleva che ci riuscissi, per collaboratori nella realtà non lo erano, ma sono andato avanti, l’ho fatto pensando che questo nel tempo avrebbe portato la consapevolezza ai miei ed ad  un territorio, ed ai suoi giovani, che si poteva fare, e che qui si doveva fare.

Io non so se ci sono riuscito, sicuramente con momenti alterni sono stato la azienda che in termini di fatturato di gruppo tra il 2010 e 2012 ha raggiunto gli importi che nessuno aveva mai raggiunto nel nostro territorio, senza avere appalti dalla pubblica amministrazione non li abbiamo cercati, e nel basket ho raggiunto i migliori risultati della nostra città, i play off per la serie A e il risultato dello scorso anno, anno in cui mi sono divertito tanto.


Gli ultimi anni e la esperienza di questa pandemia mi hanno fatto molto riflettere ,se al di la’ dei risultati,   se ero veramente riuscito a coinvolgere  in questo percorso la mia città, altri imprenditori, e comunque se avessi raggiunto l’obbiettivo, di avere contribuito a creare la consapevolezza, che oltre ad avere, e’ molto bello anche dare qualcosa alla propria collettività.


Non so, non voglio dare un mio giudizio, ho visto tanti giovani , sicuramente migliori di me , ho visto una grande considerazione sul nostro gruppo, e tutto ciò ha appagato la mia ambizione.


Oggi per il dopo pandemia sono entrato in una versione di vita diversa, più concreta, devo iniziare a lavorare, per pensare a chi verrà dopo.


Mi riferisco al basket, questi anni, sono stati anni bellissimi, dove siamo riusciti a creare una grande famiglia, giocatori seri e affettuosi, collaboratori che sono cresciuti, piccole aziende che si sono sacrificati per essere vicini con sponsorizzazioni e un gruppo di tifosi costanti, i nostri abbonati che non hanno mollato mai.

Tutto questo ha portato nel migliore dei casi ad una raccolta tra biglietti e sponsor di 150.000 euro, alcuni anni anche  meno a fronte di costi tra le 900.000 ed il 1.350.000, preciserei che il 15-20% di questi costi sostengono strutture tipo Fip e Lega basket.


E’ facile comprendere chi mette il resto, e quanto abbiamo investito nei venti anni in cui sono stato presidente in modo continuativo, sui cinquant’anni di vita della società.

Oggi mi trovo in un limbo, in cui non si può efficientare i costi, perchè meno di 900.000 non si può, in questo siamo stati bravissimi. Nessuno nel nostro campionato spende così poco, abbiamo raggiunto nonostante questo efficientamento il miglior risultato nel campionato, non posso ambire a più nonostante lo vorrei perché non avremmo le risorse e gli sponsor, se dovessimo ottenere un risultato migliore.

Per cui tutte queste considerazioni mi hanno portato , a decidere di iscrivere la squadra nel prossimo campionato in una serie minore, compatibile alle risorse che il territorio riesce a generare, io contribuirò sempre con una  grande sponsorizzazione, 250.000 di euro, e mi dimetterò, resterò come presidente onorario della società, ed a rappresentarmi ci sarà uno dei miei figli, che amano tanto questo sport.

La squadra è un bene della città se qualcuno ritiene che la città ha risorse da potere dedicare, per mantenere la squadra in serie A2, la società non ha problemi da qui al 15 giugno ad accogliere finanziatori o sponsor, in caso contrario la via è già stata disegnata”.

 

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