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L’Akragas saluta la C. La fine di un ciclo.

Scritto da  Mar 31, 2018

Con quattro turni di anticipo l’Akragas retrocede matematicamente nei dilettanti. La sconfitta di Francavilla condanna la squadra biancazzurra ad un verdetto scritto da tempo e figlio principalmente di una politica societaria fallimentare e di un progetto tecnico di basso profilo, mirato essenzialmente a recuperare quanti più soldi possibili dal progetto giovani sostenuto dalla Lega.

I numeri oggi bocciano ufficialmente società e staff tecnico che fino a qualche settimana fa riteneva di poter centrare i play out e giocarsi la salvezza.

L’Akragas è stata battuta a Francavilla con un gol siglato dopo appena cinque minuti da Anastasi.

L’Akragas saluta la serie C dopo tre anni. Il più bello sicuramente il primo. Resta memorabile la cavalcata della squadra allora allenata da Pino Rigoli (subentrato a Nicola Legrottaglie) capace di ottenere una salvezza dignitosa con una squadra di buona caratura tecnica. Quell’Akragas praticava un calcio essenziale ma redditizio. L’anno successivo l’arrivo in panchina di Raffaele Di Napoli e la rifondazione della squadra con un gran numero di giovani promettenti. L’Akragas riuscì nell’impresa di salvare la categoria tramite i play out, avendo ragione del Melfi piegato in extremis da un gol di Longo.

Quest’anno la squadra è stata ulteriormente ringiovanita e indebolita. Ed in più costretta all’esilio a Siracusa, perché lo stadio Esseneto è ancora sprovvisto di impianto di illuminazione. Ed ecco una retrocessione amara, figlia di una conduzione societaria pessima, incapace di programmare adeguatamente. Da oggi è serie D. Ma la prosecuzione dell’attività calcistica dipenderà dalla cessione della società. Silvio Alessi ha più volte ribadito l’intenzione di disinteressarsi dell’Akragas a fine campionato. Adesso, a retrocessione maturata, sarebbe auspicabile che si rendesse nota ufficialmente la situazione economica del club.  

Per l’Akragas inizia una nuova partita, la più delicata, che potrebbe portare il club al fallimento. La speranza è legata all’acquisizione del gruppo iraniano che ha manifestato interesse. Dopo la recente visita di Karimouee, ad Agrigento si attende la risposta.  

 

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