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Calogero Lazzaro

Calogero Lazzaro

Lavori in corso nel terreno di gioco dello stadio di Agrigento. Per alcuni giorni calpestio vietato per consentire alla ditta incaricata di renderlo pienamente utilizzabile.

 

L’Akragas sposta le sedute di allenamento nel campo di Fontanelle. Non è la soluzione ottimale, considerate le dimensioni del campo della frazione agrigentina, ma è quella che al momento si rende necessaria per far fronte alle necessarie opere. 

Ci sono voluti due tempi supplementari per decidere la vincente tra Fortitudo Moncada Agrigento ed Acea Virtus Roma. Al pala Moncada l’ha spuntata Agrigento in una delle partite più lunghe, avvicenti ed incerte delle ultime stagioni. Col fiato sospeso fino all’ultimo. E’ andata bene ai padroni di casa, più precisi e lucidi nei momenti decisi del match.

 99 a 93 il successo dei ragazzi di Franco Ciani. Priva dell’infortunato Albano Chiarastella, la Fortitudo Moncada ha avuto in Marco Evangelisti e Kelvin Martin i protagonisti assoluti, entrambi autori di 27 punti. Loro i migliori realizzatori ma non va tralasciato l’apporto dell’altro americano Eatherton, rimasto in campo cinquanta minuti realizzando 16 punti, 12 rimbalzi e 3 stoppate. Una vittoria importante in un momento delicato della stagione per gli agrigentini, così come ha avuto modo di sottolineare in conferenza stampa il coach Franco Ciani.

Oggi la cosa importante era portare a casa un risultato positivo, stare davanti in classifica, respingere l’attacco di chi ci insegue, tenere il passo di Scafati. Avevamo quindi delle forti motivazioni e poi dovevamo riscattarci della partita in casa contro Biella. Dopo la sequenza di infortuni che ci ha accompagnato quest’anno, prima quello di Piazza, poi Eatherton, adesso Chiarastella, sotto il profilo mentale la vittoria è stata una grande iniezione di fiducia e di serenità, perché la squadra è stata in grado mentalmente di giocare con solidità, con mentalità. Con la voglia di vincere su ogni pallone, e quindi anche in una situazione di stanchezza e di affaticamento fisico, siamo sempre stati solidi e per questo devo complimentarmi con i ragazzi.”

Franco Ciani ha anche rimarcato il contributo dei giovani

 

 “Tengo a ricordare Federico Vai e Vittorio Visentin che hanno avuto pochi minuti ma importantissimi e pur senza segnare hanno fatto quelle cose che non si vedono, come i rimbalzi, i palloni per terra, gli aiuti, le difese e di questo gli va reso merito assolutamente. La seconda citazione va a Scott Eatherton per i suoi 50 minuti in campo senza mai uscire, chiudendo questa partita con 16 punti e 12 rimbalzi, quindi direi che oggi un particolare merito va certamente a lui.”

 

 

E’ bastato il suo nome. E’ bastato richiamarlo in panca per ricreare entusiasmo. Chiamiamolo pure effetto Rigoli. Di questo si tratta. Ad Agrigento ha fatto molto bene. Un campionato vinto brillantemente: dall’Eccellenza alla serie D. L’anno successivo ha sfiorato la promozione in Lega Pro, fermata solo dalla super corazzata Savoia.

Poi la separazione, la vittoria del campionato lo scorso anno con Feola in panchina, ma Rigoli è sempre rimasto nei cuori dei tifosi biancazzurri. La riprova si è avuta vedendo i numerosi tifosi che non hanno voluto mancare di salutarlo nel giorno della conferenza stampa di presentazione. Baci, abbracci, strette di mano, fotografie, incoraggiamenti.

In tanti anche nel pomeriggio a seguire la seduta di allenamento. Porte aperte allo stadio “Esseneto” e applausi per lui.  Qualcosa è cambiato rispetto a qualche giorno fa. A cominciare dall’entusiasmo ritrovato, seppur con la consapevolezza che questa Akragas ha necessità di tornare a fare punti per continuare a sperare nella salvezza. Rigoli ha tanta voglia di fare ad Agrigento ed in Lega Pro. Un campionato che ha sempre sognato di vivere da protagonista e adesso, insieme all’Akragas, intende goderselo e conservarlo. Il cammino è difficile ma non impossibile. A patto che la squadra ritrovi la determinazione e la combattività espresse nelle prime giornate; che la società faccia qualche ulteriore sforzo per rinforzare l’organico, ed il pubblico si stringa attorno all’Akragas per creare la simbiosi perfetta.

 

Ci si deve credere. Si può fare. Così come urgente è diventata la questione illuminazione dello stadio “Esseneto”. Senza riflettori la ribalta nazionale della Lega Pro è destinata a spegnersi. Adesso, più che mai, bisogna passare dalle parole ai fatti.  

Ritorna a furor di popolo. Sulla rete ed in giro per la città il suo nome è stato il più ricorrente ed il più acclamato. Chi vedreste sulla panchina dell’Akragas per il dopo Legrottaglie? Pino Rigoli. Poche incertezze. E così è stato. Il desiderio della stragrande maggioranza dei tifosi è stato il volere anche della dirigenza che lo ha richiamato.

Pino Rigoli da ieri sera è il nuovo tecnico biancazzurro. Oggi la presentazione in una affollata sala stampa dello stadio “Esseneto”. Ma in tanti lo hanno atteso ancora prima fuori per salutarlo ed abbracciarlo.  Lui felicissimo di tornare “a casa” e desideroso di mettersi al lavoro per risollevare l'Akragas, insieme al suo staff composto dal preparatore atletico Russo ed il preparatore dei portieri La Malfa.  Alle domande sul mercato ha risposto che prima vuol vedere la squadra e parlare con i calciatori.

Bisognerà comprendere chi intende restare e chi, invece, vorrà lasciare Agrigento. Si riparte sicuramente da Madonia. Il giocatore nella prima fase della stagione non è riuscito ad esprimere le sue qualità tecniche ma per Rigoli è un punto fermo della squadra che ha in mente.

Per l’Akragas comincia un altro campionato. Si volta pagina. Per il “nuovo” tecnico una opportunità in un torneo importante quale la Lega Pro. Con il sostegno dei tifosi ed il potenziamento dell'organico, la salvezza è un obiettivo raggiungibile. Sabato a Monopoli l’esordio in panchina di Pino Rigoli. 

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