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Il calcio di rigore siglato da Salvemini per il momentaneo 1 a 1 Il calcio di rigore siglato da Salvemini per il momentaneo 1 a 1

L’Akragas ricomincia da una sconfitta col Monopoli.

Scritto da  Gen 21, 2018

Il campionato dell’Akragas ricomincia con una sconfitta. Al “De Simone” di Siracusa i biancazzurri incassano una nuova sconfitta contro il Monopoli. L’Akragas gioca una buona gara fatta di determinazione e volontà ma le incertezze difensive costano care alla squadra dei templi. Il Monopoli passa in vantaggio, poi subisce due gol dell’Akragas ma la squadra di Scienza rimonta a vince, tre a due.

L’Akragas deve inchinarsi ai pugliesi e segnare nel proprio tabellino, anche se immeritata, la nuova sconfitta (quattordicesimo stop stagionale) che la relega sempre più ultima in classifica.       

Il Monopoli ha spezzato l’equilibrio numerico andando in gol alla mezzora con un colpo di testa “sporcato” di Sarao. Forse si è trattato di autorete. L’Akragas non si è persa d’animo e cinque minuti dopo si è procurata un netto calcio di rigore con Salvemini. Dal dischetto lo stesso attaccante ha spiazzato il portiere pugliese Bardini.

Il secondo tempo si apre con l’Akragas molto determinata. I biancazzurri vanno in gol dopo due minuti. Autore della marcatura Giacomo Parigi con un diagonale perfetto su cui nulla ha potuto Bardini. Il Monopoli ristabilisce la parità al 51esimo con un destro al volo di Bei da dentro l’area. Il pallone si è insaccato all’incrocio dei pali superando Vono.

L’Akragas non dispiace nel gioco. I ragazzi di Di Napoli ci mettono cuore e generosità ma, come spesso accaduto in questa stagione, incassano il decisivo terzo gol dei pugliesi. Al 78esimo Scoppa lascia partire un tiro insidioso che filtra nella difesa dell’Akragas e viene poi deviato da Mercadante. Palla in rete.  

Finisce così, due a tre. L’Akragas lascia il campo tra gli applausi degli sparuti tifosi agrigentini presenti al “De Simone” e Monopoli che festeggia la vittoria.

 

Adesso inizia una nuova settimana e attenzione rivolta, ancora, all’irrisolta questione dirigenziale. Solo il passaggio societario potrebbe scuotere l’ambiente in positivo.     

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